14 novembre 1908 - viene inaugurato il Civico Frenocomio "Andrea di Sergio Galatti".
Il nuovo istituto va a sostituire il vecchio Civico Manicomio, situato sul colle di San Giusto, e che operava fin dal 1843.
Il Civico Frenocomio è ospitato nel comprensorio di San Giovanni e, in seguito, diventerà l'Ospedale Psichiatrico Provinciale che opererà fino al 1975.
Lo Statuto era stato redatto nel 1906, conformemente alla legge austriaca del 1874 (meno restrittiva di quella italiana del 1904, che a Trieste entrerà in vigore dopo il 1918).
Tra l'altro, lo Statuto recita:
Il trattamento e la cura dei malati devono essere corrispondenti ai dettami della scienza medica ed ai più rigorosi principi d'umanità.
Sotto molti punti di vista, il modello triestino è all'avanguardia rispetto ad altre istituzioni dell'epoca:
molta importanza viene infatti attribuita all'ergoterapia (o "terapia occupazionale"), e sono previste delle forme di compenso per i malati più laboriosi.
L'ergoterapia è l'elemento fondante del modello non reclusivo, al quale si ispira Luigi Canestrini, principale artefice nonché primo direttore del nuovo Frenocomio.
L'istituto non dispone di una colonia agricola, e quindi l'ergoterapia consiste principalmente in lavori artigianali: a tal fine, all'interno dell'ospedale vengono allestite diverse officine, a disposizione dei pazienti.
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