La vedetta, inaugurata ufficialmente il 29 novembre 1908, sotto forma di torre in pietra bianca, alta 11 m, fu progettata dall'arch. Carlo Hesky, e realizzata con fondi raccolti con una sottoscrizione pubblica.
la "Vedetta Giubileare" il giorno dell'inaugurazione (29/11/1908) |
Una lapide, realizzata dagli allievi della I.R. Scuola Industriale di Stato, riportava un'epigrafe di Pietro Tomasin:
POSTERIS MONVMENTUM
SEXAGESIMI ANNI GLORIOSI REGNI
OPTIMI CAESARIS
FRANCISCI IOSEPHI
HANC SPECVLAM
ERIGENDAM CVRAVIT
CLUB TOVRISTI TRIESTINI
MCMVIII
(a ricordo per i posteri del LX anno del glorioso regno dell'ottimo Cesare Francesco Giuseppe I il Club Touristi Triestini fece erigere questa vedetta, 1908)
La vedetta sopravvisse alla prima guerra mondiale, nel corso della quale altre vedette e costruzioni lungo il ciglione furono invece demolite per non servire come possibile riferimento all'artiglieria italiana.
Perché questa vedetta fu risparmiata? Forse perché sufficientemente lontana dalla città da poter essere utile come riferimento, o forse per rispetto della figura a cui era dedicata... non lo sappiamo.
Nel primo dopoguerra, nel 1922, con l'avvento del fascismo il Club Touristi Triestini fu sciolto d'autorità e la vedetta espropriata ed affidata alla Società Alpina delle Giulie, che la ribattezzò inopportunamente "vedetta Italia", ed ancor più inopportunamente sostituì l'epigrafe originale con altra, di stampo nazionalistico-irredentista.
La vedetta fu demolita nel 1944 dall'esercito germanico, in quanto possibile riferimento per i bombardieri, ed il materiale completamente asportato. Tant'è che oggi si riesce a trovare a fatica qualche minima traccia della costruzione: qualche resto di plinto in calcestruzzo, nascosto tra l'erba, è l'unica testimonianza che ci resta.
(fonte: carsosegreto.it)
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